La Fifa testa a Udine il futuro tecnologico del calcio

La Fifa studia un metodo per rilevare il gol fantasma.SONDRIO – Il futuro del calcio probabilmente si avvicinerà alla tecnologia, almeno questo è quanto si intuisce rispetto ad alcuni progetti di ricerca promossi dalla FIFA. A Udine già dalla stagione 2003/2004 è iniziata la ricerca per sperimentare uno strumento automatizzato per rilevare il cosiddetto gol fantasma.

I test sono svolti da un istituto svizzero guidati da alcuni osservatori della FIFA, tra cui il dirigente FIGC delegato da Abete Michele Uva, rigorosamente a porte chiuse. Il sistema, denominato gol line technology, si basa sull’utilizzo di telecamere ad elevata tecnologia in grado di rilevare 280 immagini al secondo. Le registrazioni vengono poi inviate a un computer centrale che elabora i dati per definire se effettivamente il pallone abbia superato o meno la linea di porta.

La problematica principale di questo esperimento deriva dall’effettiva correttezza della valutazione del sistema centrale, che potrebbe essere inficiata dalla prospettiva falsata delle riprese e da altri fattori difficili da controllare. I test da parte della FIFA sono ancora in piena attività nel tentativo di dare una risposta certa al problema.

Nel frattempo, il Presidente AIA Marcello Nicchi si è dichiarato favorevole nell’adozione degli arbitri di linea per le gare di serie A. La sperimentazione della UEFA sul fronte arbitri di linea, infatti, si sta dimostrando positiva in quanto la collaborazione in campo appare fornire risultati positivi.

Intervista a Lorenzo Ferrandini

Lorenzo Ferrandini

Lorenzo Ferrandini

SONDRIO – Lorenzo Ferrandini è il simbolo in tutta Italia della Sezione di Sondrio. Lorenzo ha il merito di essere arrivato nella massime categorie nazionali del calcio a undici e ha scritto (anzi lo sta ancora facendo) un’importante pagina della Storia della nostra Sezione. Recentemente ho avuto l’occasione di intervistarlo con l’obiettivo di capire e far capire (in particolare ai giovani colleghi arbitri) quanta dedizione e fatica sia necessaria per raggiungere certi obiettivi ambiziosi.

Caro Lorenzo, nella Sezione di Sondrio non si può parlare di Arbitrare senza far riferimento a te e alla tua lunga carriera ricca di esperienze. Per cui inizierei questa intervista con una domanda difficile, ma allo stesso tempo basilare per l’approccio di questa attività: Arbitrare che cosa significa?
Arbitrare significa tantissime cose… è prima di tutto uno sport, che vive principalmente di regole e regolamenti, di vita associativa, di sudore, allenamenti e viaggi, spesso da soli… è un esame continuo, è capacità di accettare giudizi a volte difficili da condividere, è felicità per una prestazione eccellente e delusione per un errore o una caduta… è conoscere gente e luoghi diversi… è lavorare per migliorarsi settimana dopo settimana, raduno dopo raduno… è maturità nel capire i propri limiti e lavorare per spostarli un po’ più avanti… è sacrificio per il tempo tolto alla famiglia e ad altre passioni… è l’odore dell’erba appena tagliata prima di una partita in notturna… è guardare il pubblico che riempie gli spalti durante il riscaldamento pre-partita… è impazienza di dare il fischio d’inizio… è dettare i tempi di un’orchestra di cui sei parte attiva…

La tua carriera sul campo è stata lunga, ma come in tutte le esperienze ha avuto un punto di partenza. Quando hai iniziato avresti mai creduto di poter arrivare ai massimi livelli nazionali?
Quando si inizia un’attività credo sia legittimo aspirare ad arrivare più in alto possibile, cercando però di tenere sempre in conto – con la necessaria onestà intellettuale – i propri limiti e le proprie possibilità, anche in relazione al tempo ed all’impegno che si possono dedicare all’attività. Quando ho iniziato ad arbitrare, dopo un veloce periodo di ambientamento nelle categorie giovanili, i risultati mi hanno portato a pensare di poter ben figurare a livello regionale, quindi in serie D a livello nazionale, e poi in serie C, finché i miei limiti o quelli imposti dai regolamenti me lo hanno permesso.

L’esperienza nel nostro caso è data da decisioni e da partite da gestire tentando di dare sempre il meglio. Qual è stata la partita che sempre ricorderai?
Beh, ce ne sono tante… l’esordio prima di tutto… giovanissimi provinciali: Tiranese – Hard Sondrio al campo di Tovo S.Agata ai primi di ottobre del lontano 1991. Da un campo di periferia ad un tempio del calcio… come scordare la prima volta che sono entrato sul terreno del Meazza da quarto uomo in Milan – Lazio… Oppure ancora Genoa – Ravenna, come arbitro in serie C, di cui ricordo con un brivido i colori e il frastuono di Marassi…

E Qual è la partita nella quale sai di aver dato il meglio di te?
Sicuramente una delle mie migliori prestazioni arbitrali è stata Giulianova – Teramo, al quinto anno di serie C… un derby sentitissimo in posticipo e diretta TV, con successiva impepata di cozze all’una di notte!!!

Come in tutte le esperienze, anche nella nostra capita di avere delle difficoltà, che certo sono uno stimolo per crescere con continuità e costanza. Quel è la partita nella quale non sei riuscito a dare il meglio di te?
Anche in questo caso ce ne sono tante, al punto da confonderle e dimenticarle… L’importante dopo ogni gara è cercare di capire le cause di una prestazione sottotono e lavorare poi per migliorarsi.

Dal 1991, anno del tuo esordio, fino ad oggi hai vissuto campi e realtà molto diverse, hai viaggiato in tutta Italia e hai certamente fatto esperienze rare e uniche. Pensando a tutto questo, qual è stato il momento migliore della tua carriera?
Sarei felice se il momento migliore fosse quello che deve ancora arrivare… Guardando indietro, sicuramente le maggiori soddisfazioni sono arrivate negli ultimi anni della serie C, nei quali posso dire di aver raggiunto la mia massima maturità arbitrale e – nonostante il grande impegno che la categoria richiedeva e le non poche difficoltà di conciliare l’attività arbitrale con il lavoro e le relazioni affettive – ho cercato di cogliere al meglio anche molti aspetti di contorno dell’arbitraggio, quali le relazioni umane con i colleghi, la scoperta di luoghi e città nuove, una certa goliardia in occasione dei numerosi raduni… in altre parole il divertimento dentro e fuori dal campo…

La vita è un percorso fatto di alti e bassi, nei quali una persona costruisce la propria personalità ed esperienza. Hai avuto un momento particolarmente difficile nel corso della tua carriera? Come l’hai superato? Dove ne hai trovato la forza?
L’arbitraggio, come ogni altra attività, presuppone che il proprio operato sia giudicato da altre persone, ciascuna con il proprio bagaglio personale, culturale, professionale. Come ogni arbitro anch’io ho vissuto diversi momenti in cui ritenevo ingiuste certe valutazioni oppure non riuscivo ad emergere nonostante fossi convinto di meritare di più (due anni e mezzo in prima categoria direi che sono un bel colpo!), nel corso del quale ho più volte pensato di abbandonare con l’arbitraggio e dedicarmi ad altri sport. Ma la passione, l’orgoglio, la mia cocciutaggine da montanaro, una certa dose di umiltà e senso di autocritica, unite a quel pizzico di fortuna rappresentato da un Organo Tecnico che ha visto in me delle qualità che altri prima ritenevano non ci fossero, mi ha permesso di uscire dal “pantano” in cui mi ero arenato e di lì in brevissimo tempo passare in Promozione, Eccellenza e quindi in serie D, allargando quindi gli orizzonti a livello nazionale.

Finita la tua lunga e gratificante carriera sul campo hai colto l’occasione di affrontare il campo da un punto di vista differente, ma allo stesso tempo stimolante. Come ci si sente ad essere diventati un “formatore per arbitri”?
La formazione arbitrale comprende moltissimi aspetti: quello regolamentare, quello comportamentale, quello motivazionale. Sono però convinto, come molte volte ho sentito da Organi Tecnici e Dirigenti durante il mio percorso arbitrale, che “prima dell’arbitro viene l’uomo”. Ogni sforzo formativo deve partire da qui e deve tenere conto di questo concetto, in relazione all’età dei ragazzi e delle ragazze con cui si lavora, alla categoria in cui si opera, al ruolo che si cerca di valorizzare. Ritengo poi, soprattutto quando si parla di giovani che si affacciano all’attività arbitrale, che la trasposizione dell’esperienza di chi ha vissuto situazioni e contesti di alto livello possa essere un grande stimolo per aumentare la curiosità, la voglia di fare e l’impegno nell’attività… Bisogna trovare il modo, a mio parere, di “nutrire la passione per l’arbitraggio”! Se non c’è passione, o se viene meno col passare del tempo, credo che la sola cosa da fare sia cambiare sport!!!

Ho aperto questa intervista chiedendoti cosa fosse arbitrare. Ma come ogni arbitro ben sa, l’arbitraggio non può prescindere dalla “casa madre” rappresentata localmente dalla Sezione e a livello nazionale dall’AIA. L’AIA per te che significa?
La prima “A” è molto importante… Associazione… Ben conoscendo le difficoltà che ciascuno di noi può avere nel conciliare impegni di lavoro, affetti, famiglia o altri interessi, ritengo che tutti debbano dare il loro contributo affinché l’aspetto associativo sia valorizzato sotto ogni sua forma: lezioni tecniche, raduni, attività ludiche, tornei tra colleghi…

Eccoci alla fine della nostra intervista. Abbiamo parlato della tua carriera dagli inizi fino ai massimi livelli nazionali, abbiamo parlato della tua nuova attività all’interno dell’Associazione, abbiamo parlato dell’AIA e della vita Sezionale. Ora, per concludere, penso sia corretto provare a trovare un consiglio per i colleghi meno esperti e magari all’inizio di questa avventura. A un giovane arbitro alle prime armi cosa consiglieresti?
L’inizio dell’attività arbitrale può essere molto gioioso e “facile” oppure molto complesso, in relazione al carattere del ragazzo o della ragazza ed alle precedenti esperienze sportive, soprattutto calcistiche. In questa fase il supporto dei tutor e degli osservatori è certamente un aiuto per un veloce e positivo ambientamento nel ruolo, e sarà tanto più efficace quanto il ragazzo o la ragazza sapranno approfittarne.
E’ poi molto importante per i “novelli fischietti” frequentare la sezione e relazionarsi con i colleghi più anziani per chiarire dubbi, approfondire aspetti regolamentari, organizzare le trasferte, confrontarsi su problemi e condividere stati d’animo.
E’ poi assolutamente fondamentale, se si vuole crescere e migliorarsi, che si dedichi tempo e lavoro alla propria condizione atletica ed alla conoscenza del regolamento.
E poi tanta, tanta umiltà…

L’intervista si chiude con una considerazione molto importante: “tanta, tanta umiltà”. Infatti, essere arbitri è continuare a crescere gara dopo gara senza mai fermarsi, credere nelle proprie forze e impegnarsi sempre al massimo a tutti i livelli. L’AIA non è solo un’istituzione, ma è soprattutto una famiglia nella quale ne siamo tutti parte attiva e possiamo contribuire, anche con poco, alla sua crescita.

Arbitri anche nelle difficoltà

Alluvione in LiguriaSONDRIO – “Quello che si chiede ai giovani, che per la prima volta varcano le porte delle sezioni, è di essere degli uomini ancora prima che degli arbitri. I ragazzi questo lo comprendono e lo dimostrano spesso in situazioni difficili, se non drammatiche, offrendosi direttamente per aiutare gli altri.”

Con questo paragrafo si apre un articolo uscito nell’ultimo numero de “L’Arbitro” (n. 5/2011) dove viene raccontata l’esperienza delle sezioni di Genova e La Spezia e dei loro arbitri, che hanno saputo affrontare un’emergenze tragica con tutte le forze e la solidarietà possibile. I colleghi liguri si sono organizzati e offerti volontari per aiutare le popolazioni in difficoltà nelle zone colpite dall’alluvione, rendendosi utili con ciò che sapevano o potevano fare.

“La scena che ci si è presentata di fronte era apocalittica, un palmo di fango cospargeva marciapiedi e carreggiata, a bordo strada c’erano detriti liberati da negozi e scantinati. L’impressione era quella di trovarci in una zona appena bombardata” ricorda il presidente della Sezione di Genova Marcello Marcato.

In una tragedia difficili e inaspettata come quella ligure gli arbitri hanno dimostrato grande solidarietà e forza di volontà, tanto che gli aiuti sono arrivati da colleghi di tutta Italia, per tentare di dare una mano ai liguri colpiti dalla tragedia.

Scadenza termini per Quota Sezionale

Stagnoli a SondrioSONDRIO – Come ogni anno è giunto il momento del pagamento della quota sezionale, utile contributo per garantire la corretta gestione della Sezione di Sondrio e obbligo previsto nello statuto dell’Associazione Italiana Arbitri.

Tutti gli arbitri della Sezione di Sondrio sono quindi invitati a versare, per chi non l’avesse ancora fatto, la quota sezionale pari a 62,00 € per l’anno solare 2012. Il versamento della somma deve essere effettuato entro e non oltre il 31 marzo 2012.

La modalità di pagamento è tramite bonifico bancario presso la Banca Credito Valtellinese e mediante l’IBAN IT93J0521652230000000001141 intestato alla F.I.G.C. Associazione Italiana Arbitri sezione di Sondrio. Nella causale invitiamo ad indicare il nome dell’associato che effettua il pagamento della quota sezionale.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti si rimanda all’indirizzo e-mail della segreteria sezionale: aia.sondrio@libero.it.

Protoccolo Federale contro la violenza ai danni degli arbitri

Un protocollo contro la violenzaSONDRIO – Il 14 Settembre la FIGC ha approvato l’atteso “Protocollo in tema di violenza agli ufficiali di gara” segnando un passo storico nel rapporto tra giustizia sportiva e giustizia ordinaria. Negli ultimi quindici anni molti Presidenti di Sezione, soprattutto delle realtà metropolitane, hanno inviato rapporti su casi anche gravi di violenza ai danni di arbitri, senza mai ottenere l’autorizzazione a procedere per vie legali, se non per poche eccezioni.

Infatti, fino al 14 settembre un arbitro che avesse subito un atto di violenza sul campo di gioco era obbligato – in realtà lo è tutt’ora, ma la politica di azione è sensibilmente cambiata – a comunicare una richiesta agli organi nazionali dell’AIA competenti. Solo in caso di approvazione l’arbitro poteva intraprendere un procedimento per le vie legali per ottenere un risarcimento adeguato, ora questa autorizzazione è diventata molto più facile da ottenere.

Le principali novità previste dal Protocollo riguardano l’inasprimento delle sanzioni, da un minimo di otto gare di squalifica ad un massimo di cinque anni con rischio di radiazione, che prevede anche delle sanzioni pecuniarie a carico dei calciatori colpevoli, che potranno subire delle ammende a loro carico. In caso di atti di violenza le società non potranno più godere, per la stagione successiva, della copertura delle spese arbitrali, questo significa che dovranno pagare una quota aggiuntiva all’iscrizione annuale pari ad una cifra forfettaria che risarcisca alla FIGC le spese sostenute per retribuire i direttori di gara.

Le altre due modifiche rilevanti riguardano la semplificazione della procedura per ottenere l’autorizzazione di procedere per vie legali da parte dei direttori di gara, contro il colpevole di un atto violenti nei loro confronti, e l’indennizzo agli ufficiali di gara. Questo secondo punto riguarda la messa a disposizione di un fondo per risarcire quei direttori di gara, che per qualsiasi ragione, non abbiano ottenuto di diritto un risarcimento dal procedimento giudiziario.

Il Protoccolo mira a fornire uno strumento di tutela per i direttori di gara che hanno subito atti di violenza durante la gara, perché ovviamente non basta una direttiva per diminuire drasticamente gli incidenti sui campi di gioco. Infatti, la violenza sui campi da calcio, contro arbitri e tra calciatori, potrà ridursi solo a fronte di un cambio culturale di chi popola i campionati di calcio a livello nazionale e locale.

“Attori-Interpreti”: Arbitri in scena

Attori-Interpreti: arbitri in scenaSONDRIO – Arbitri non lo si è solo in campo, in certe situazione si è arbitri anche a teatro. E’ l’esperienza di un gruppo di arbitri italiani che hanno messo in scena uno spettacolo teatrale per beneficenza, diretta dalla regista Melissa Di Matteo.

La trama è strettamente legata al fuorigioco, e non poteva essere diversamente, non in campo, ma nella vita. Lo spettacolo è incentrato sulla storia di un vecchio arbitro che racconta ai suoi figli i vari episodi della sua carriera e della sua vita. Un susseguirsi di aneddoti si confondono con la metafora del fuorigioco della vita, come opportunità di ricominciare e non come fine di un’azione.

L’analogia tra fuorigioco calcistico, che di per sé non è un’infrazione, e il fuorigioco nella vita si traduce in un errore sanabile, il fuorigioco della vita diventa qualcosa di non punibile, ma un punto di inizio per una nuova azione e non la fine di una gara.

Lo spettacolo ha coinvolto arbitri, le loro famiglie e anche loro amici creando così una sezione allargata aperta a chiunque. In linea con quanto comunicato con la storia, lo spettacolo non è stato un’esclusiva di soli arbitri, ma un modo per portare il mondo arbitrale al di fuori dai confini tradizionali.

Nuovi aspiranti arbitri per la Sezione di Sondrio

Corso arbitri 2011/2012 della Sezione di SondrioSONDRIO – Venerdì 10 Febbraio si terrà l’esame di fine corso per quattordici aspiranti arbitri che al più presto potranno scendere sui campi della Provincia di Sondrio.

I ragazzi hanno un’età compresa tra i 17 e i 20 anni, ad eccezione di una persona di 25 anni, e provengono da varie zone della provincia: due di Sondrio, quattro di Morbegno, uno di Traona, uno di Cosio, due di Dongo, uno di Domaso, due di Gravedona e uno, addirittura, da Menaggio.

L’esame, che si svolgerà venerdì nel pomeriggio, consisterà in tre prove caratterizzate da un tema sulla vita arbitrale, dieci quiz sul regolamento di calcio e un colloquio orale, nel quale si affronteranno casistiche tipiche del regolamento. Gli aspiranti arbitri dovranno superare tutte e tre le prove per poter ottenere l’abilitazione per diventare arbitri di calcio ufficiali.

La commissione d’esame sarà composta dal Presidente sezionale Simone Spandrio, dal Responsabile degli Osservatori Arbitrali Renato Maffia e dal Prof. Martino Luigi che ha reclutato la maggior parte di questi ragazzi.

I partecipanti al primo Corso Arbitri della stagione 2011/2012, infatti è previsto l’inizio di un secondo turno, sono stati ben quattordici, un numero storico per la Sezione di Sondrio. Il merito per questa affluenza è del Prof. Martino Luigi, arbitro per la sezione di Sondrio da qualche anno, che ha saputo infondere curiosità e passione nei giovani ragazzi ora pronti per diventare arbitri di calcio.

La neve blocca i campionati

Neve sui campi di calcio sondriesi e campionati sospesiSONDRIO – In serata sono arrivate le comunicazioni ufficiali dagli organi competenti (LND Provinciale e Regionale) che hanno sancito la sospensione di tutti i campionati di tutte le categorie di calcio (Seconda Categoria, Terza Categoria, Juniores, Allievi e Giovanissimi) Provinciali e Regionali, compreso il calcio a cinque.

Le continue precipitazioni nevose di questi giorni hanno spinto gli organi competenti nel disporre la sospensione di tutte le gare, per evitare incidenti o partite sospese dai direttori di gara per campo impraticabile, con tutte le problematiche logistiche del caso per le squadre e i direttori di gara.

“Considerato lo stato di impraticabilità e di pericolosità dei campi di gioco, a causa delle ulteriori precipitazioni nevose verificatesi in settimana, si dispone il rinvio a data da destinarsi delle gare” ha comunicato oggi in via ufficiale la LND della Provincia di Sondrio.

Presentati due nuovi progetti: Pagina Facebook e Sezione Digitale

Il Presidente del CRA Alberto ZaroliSONDRIO – Nel corso della Riunione Tecnica del 27 Gennaio, nella quale era presente il Presidente Zaroli, sono stati presentati due nuovi progetti per coinvolgere maggiormente gli arbitri nella vita sezionale: la pagina di Facebook sezionale e la Sezione Digitale.

Nel corso della Riunione era presente il Presidente del CRA Lombardia Alberto Zaroli che ha ricordato l’importanza della vita sezionale, sottolineando la necessità di impegnarsi a fondo per sostenere le attività comuni. La costanza e l’impegno sono due fattori chiave per permettere alla sezione di Sondrio di continuare a crescere e per questo motivo sono stati attivati due nuovi servizi agli associati in grado di abbattere le distanze.

La pagina di Facebook della Sezione di Sondrio ha lo scopo di tenere aggiornati gli associati e le persone interessante sugli avvenimenti inerenti con l’AIA e l’arbitraggio. Infatti, nella pagina verranno segnalati articoli interessanti oltre che riprese le attività enfatizzate dal sito web della Sezione.

La Sezione Digitale è un forum privato a cui hanno accesso solo gli arbitri della Sezione di Sondrio, la registrazione è subordinata all’approvazione dell’amministratore del sistema. Il forum sarà un’estensione della Sezione, un luogo dove discutere della vita sezionale, del regolamento, ma anche di argomenti lontani dal campo di calcio.

I due progetti ambiscono ad aumentare il senso di appartenenza alla sezione e facilitare l’organizzazione di attività, come le partite di calcetto settimanali o incontri informali.

Il Presidente CRA Zaroli ha concluso l’incontro con una lezione tecnica che ha affrontato le ultime modifiche al regolamento, con specifico riferimento alla circolare n. 1, e alcuni casi pratici, attraverso filmati. L’intervento è risultato molto educativo, soprattutto per gli arbitri più giovani intervenuti all’incontro.

Al via il Corso Arbirti 2012

Al via il corso arbitri della sezione di SondrioSONDRIO – La nuova edizione del Corso Arbitri avrà inizio il 4 Febbraio, presso la Sezione di Sondrio, e durerà tre mesi, le lezioni si terranno indicativamente il sabato pomeriggio. Al corso possono partecipare tutte le persone di un’età compresa tra i 15 e i 35 anni e che abbiano sostenuto e passato l’esame di idoneità.

Diventare arbitro significa diventare degli atleti a tutti gli effetti, fare attività fisica costantemente e conoscere al meglio il regolamento del gioco del calcio. Chi diventa arbitro, inoltre, potrà entrare gratuitamente negli stadi con la tessera federale, per assistere a tutte le partite sotto la giurisdizione della FIGC (a seconda delle procedure previste dalle società), e avrà diritto ad un rimborso su base chilometrica per le partite arbitrate.

Il corso è strutturato in lezioni didattiche che affronteranno in modo approfondito tutte le regole del gioco del calcio e le casistiche relative. Inoltre, il corso prevede anche una lezione sul campo, durante una partita diretta da un collega, nella quale si potrà verificare la conoscenza del regolamento.

Al termine del corso si terrà un esame di idoneità che ha l’obiettivo di verificare la motivazione dell’aspirante arbitro e la sua preparazione tecnica. L’esame consiste in alcune prove tra cui i quiz sul regolamento di calcio e un esame orale per verificare la conoscenza delle regole di base.

Le persone che passano l’esame diventano arbitri a tutti gli effetti e potranno iniziare l’attività appena non sarà attivato il loro codice meccanografico personale, solitamente dopo qualche settimana dallo svolgimento dell’esame.

Per chi fosse interessato ad intraprendere il Corso Arbitri può visitare la pagina dedicata oppure contattare la sezione mandando una e-mail all’indirizzo: aia.sondrio@libero.it.