SONDRIO – Il 27 agosto del 1911 al ristorante esclusivo “L’Orologio” di Milano nasceva l’Associazione Italiana Arbitri per mano di Umberto Meazza e un gruppo di sportsmen, come si definivano allora.
Una storia densa di etica e di spirito al sacrificio. “All’insegna dell’onestà, del più scrupoloso rispetto delle regole, della passione, […] e della più assoluta autonomia da tutte le altri componenti dell’universo calcistico nazionale” (Fonte: L’Arbitro, 4/2011).
A distanza di cento anni l’AIA festeggia questo indimenticabile evento con un libro nel quale sono racchiusi gli eventi più importanti susseguiti in “un secolo da protagonisti”. La pubblicazione ripercorre una storia ampia dell’Associazione, che va oltre lo sport e abbraccia punti di vista diversi: culturali, storici, politici e, naturalmente, sportivi.
A cento anni dalla sua fondazione, l’AIA ha il vanto e l’onere di essere di nuovo un organo indipendente e indispensabile per il calcio giocato. D’altronde, come ha ricordato il Presidente Nicchi all’incontro di inizio stagione, senza l’arbitro il calcio non può essere giocato.