Quesiti tecnici, n. 6/2013

Durante il gioco in svolgimento un giocatore titolare si avvicina alla propria panchina per prendere una borraccia senza però uscire dal terreno di gioco ed inizia a bere. Successivamente, dopo un batti e ribatti dentro l’area di rigore, il pallone viene lanciato vicino al giocatore, il quale corre subito verso la sfera e se ne impossessa, sempre con la famosa borraccia in mano e così continua a giocare fino a quando non subisce un fallo di gioco. E’ stato corretto non interrompere il gioco e consentire al giocatore di prendere parte all’azione?

Dal punto di vista regolamentare la scelta dell’arbitro non è corretta. Intanto, perché le vigenti disposizioni prevedono che “i calciatori hanno diritto a bere qualcosa di rinfrescante durante un’interruzione di gioco ma soltanto sulla linea laterale. Non è consentito lanciare bottiglie di plastica o qualsiasi altro contenitore o recipiente sul terreno di gioco”. Già per questo, il calciatore non avrebbe potuto dissetarsi in quel momento, considerando che il pallone era in gioco. In aggiunta a ciò, lo stesso calciatore ha ritenuto di partecipare attivamente al gioco portando con sé un oggetto e, comunque, (di certo) non previsto dall’equipaggiamento né consentito. L’insieme di queste considerazioni ci induce a ritenere che l’arbitro meglio avrebbe fatto ad interrompere il gioco, ammonire il calciatore per comportamento antisportivo ed accordare alla squadra avversaria un calcio di punizione indiretto dal punto in cui si trovava il pallone al momento dell’interruzione.

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