SONDRIO – Nell’ultimo numero della rivista L’Abritro Nicola Rizzoli commenta l’andamento della stagione appena conclusa e racconta la sua esperienza a livello internazionale. Rizzoli ha definito soddisfacente l’andamento degli arbitri, anche grazie agli assistenti di porta, precisando che non si potrà mai smettere di migliorare.
Il rapporto tra calciatori e arbitri è stato uno degli argomenti al centro dell’intervista pubblicata, Rizzoli ritiene che ci sia la necessità di migliorare, in quanto non è ancora del tutto concepibile che certi giocatori siano disposti a correre per oltre quaranta metri solo per protestare. Al di là di queste considerazioni, è importante rimarcare quanto la continuità nelle prestazioni sia determinante per un direttore di gara, ne è d’esempio la nuova politica internazionale applicata dall’AIA: gli arbitri FIFA verranno riconfermati ogni anno e non sarà più una carica a vita. Queste modalità di selezione saranno a garanzia di ottime prestazioni in Italia e al di fuori dei confini nazionali dei colleghi della massima serie.
Un passaggio importante dell’intervista lo ritroviamo nell’analisi dell’importanza della situazione ambientale, spesso enfatizzata dai giornalisti sportivi durante alcune partite sentite. Rizzoli ribadisce quanto un arbitro non si debba far influenzare in alcun modo da quello che avviene fuori dal terreno di gioco, ma allo stesso tempo un buon arbitro deve capire immediatamente il livello di nervosismo dei calciatori, in quanto essi sono fortemente influenzati dal contesto. La prevenzione e l’intelligenza deve consentire ai direttori di gara di anticipare e arginare ogni azione o tentativo di reazione che possa istigare atti di violenza o di eccessiva protesta.
Gli arbitri di calcio devono, quindi, continuare a lavorare sulle proprie prestazioni, senza mai considerarsi arrivati o perfetti, ma cercanndo di acquisire esperienza partita dopo partita. Un direttore di gara capace di gestire gare difficili e uscirne credibile e accettato ha acquisito queste capacità mediante un lavoro costante e continuo, curando i dettagli in tutte le gare, anche in quelle più facili e dal risultato scontato.